Nuova Riveduta:

2Timoteo 1:8

Non avere dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me, suo carcerato; ma soffri anche tu per il vangelo, sorretto dalla potenza di Dio.

C.E.I.:

2Timoteo 1:8

Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio.

Nuova Diodati:

2Timoteo 1:8

Non vergognarti dunque della testimonianza del Signor nostro, né di me suo prigioniero, ma soffri anche tu con me per l'evangelo, sostenuto dalla potenza di Dio,

Riveduta 2020:

2Timoteo 1:8

Paolo esorta Timoteo alla franchezza e alla costanza nel ministerio
Non avere dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore né di me che sono in catene per lui, ma soffri anche tu per l'evangelo, sorretto dalla potenza di Dio,

La Parola è Vita:

2Timoteo 1:8

Se mantieni viva in te questa potenza interiore, non avrai mai paura di parlare agli altri del Signore, né ti vergognerai di me che sono in prigione per amore di Cristo, ma sarai pronto anche tu a soffrire con me per il Signore, perché egli te ne darà la forza.

La Parola è Vita
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Riveduta:

2Timoteo 1:8

Non aver dunque vergogna della testimonianza del Signor nostro, né di me che sono in catene per lui; ma soffri anche tu per l'Evangelo, sorretto dalla potenza di Dio;

Ricciotti:

2Timoteo 1:8

Non ti vergognare dunque di render testimonianza al nostro Signore nè di me incatenato per lui, ma soffri anche tu per il Vangelo, sorretto dalla virtù di Dio;

Tintori:

2Timoteo 1:8

Non ti vergognare adunque di rendere testimonianza a nostro Signore, nè di me prigioniero per lui, ma soffri anche tu pel Vangelo, sorretto dalla virtù di Dio,

Martini:

2Timoteo 1:8

Non volere adunque arrossirti della testimonianza del Signor nostro, né di me prigioniero per lui: ma partecipa ai travagli del vangelo secondo la virtù di Dio:

Diodati:

2Timoteo 1:8

Non recarti adunque a vergogna la testimonianza del Signor nostro, nè me suo prigione; anzi partecipa le afflizioni dell'evangelo, secondo la virtù di Dio.

Commentario abbreviato:

2Timoteo 1:8

6 Versetti 6-14

Dio non ci ha dato lo spirito di paura, ma lo spirito di potenza, di coraggio e di risoluzione, per affrontare le difficoltà e i pericoli; lo spirito di amore verso di Lui, che ci farà superare le avversità. E lo spirito di una mente sana, di tranquillità mentale. Lo Spirito Santo non è l'autore di una disposizione timida o codarda, o di timori servili. È probabile che sopportiamo bene le afflizioni, quando abbiamo da Dio la forza e la potenza che ci permettono di sopportarle. Come è solito fare Paolo, quando parla di Cristo e della sua redenzione, si dilunga su di essi; è così pieno di ciò che è tutta la nostra salvezza e dovrebbe essere tutto il nostro desiderio. La chiamata del Vangelo è una chiamata santa, che rende santi. La salvezza è per grazia gratuita. Si dice che ci sia stata data prima dell'inizio del mondo, cioè nel proposito di Dio da tutta l'eternità; in Cristo Gesù, perché tutti i doni che vengono da Dio all'uomo peccatore, vengono in e per mezzo di Cristo Gesù soltanto. E poiché esiste una prospettiva così chiara di felicità eterna attraverso la fede in Lui, che è la Risurrezione e la Vita, cerchiamo di essere più diligenti nel rendere la sua salvezza sicura per le nostre anime. Coloro che aderiscono al Vangelo non devono vergognarsi, la causa li sosterrà; ma coloro che vi si oppongono saranno svergognati. L'apostolo aveva affidato la sua vita, la sua anima e i suoi interessi eterni al Signore Gesù. Nessun altro poteva liberare e assicurare la sua anima attraverso le prove della vita e della morte. Sta per arrivare un giorno in cui le nostre anime saranno esaminate. Avevi un'anima affidata a te; come è stata impiegata? Al servizio del peccato o al servizio di Cristo? La speranza del vero cristiano più basso poggia sullo stesso fondamento di quella del grande apostolo. Anche lui ha imparato il valore e il pericolo della sua anima; anche lui ha creduto in Cristo; e il cambiamento operato nella sua anima convince il credente che il Signore Gesù lo custodirà nel suo regno celeste. Paolo esorta Timoteo a tenere ferme le Sacre Scritture, la sostanza della solida verità del Vangelo in esse contenuta. Non è sufficiente assentire alle parole, ma bisogna amarle. La dottrina cristiana è una fiducia che ci è stata affidata; ha un valore indicibile in sé e ci sarà di grande utilità. Ci è stata affidata per essere conservata pura e completa, ma non dobbiamo pensare di mantenerla con le nostre forze, bensì con la forza dello Spirito Santo che abita in noi; e non la otterrà chi confida nel proprio cuore e si appoggia al proprio intelletto.

Riferimenti incrociati:

2Timoteo 1:8

2Ti 1:12; Sal 119:46; Is 51:7; Mar 8:38; Lu 9:26; At 5:41; Rom 1:16; 9:33; Ef 3:13; 1P 4:14
Sal 19:7; Is 8:20; Giov 15:27; 19:35; Ef 4:17; 1Ti 2:6; 1G 4:14; 5:11,12; Ap 1:2; 12:11; 19:10
2Ti 1:16; 2:9; Ef 3:1; 4:1; Fili 1:7
2Ti 2:3,11,12; 4:5; Rom 8:17,18,36; 1Co 4:9-13; 2Co 11:23-27; Fili 3:10; Col 1:24; 1Te 3:4; 1P 4:13-15; Ap 1:9; 12:11
2Ti 4:17; Rom 16:25; 2Co 6:7; 12:9,10; Fili 4:13; Col 1:11; 1P 1:5; Giuda 1:24

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